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APRANZOCONBEA
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HO LETTO UNA CARTA E HO VIAGGIATO CON GIOIA: CABO' E LO CHEF DANIELE SIMONETTI

Chi l'avrebbe mai detto? Dopo questo interrogativo che mi è uscito davvero spontaneo questa mattina, potrei continuare in due modi. Chi l'avrebbe mai detto che sarei tornata a scrivere dopo così tanto? Perché quando passa oltre un mese, poi non è così chiaro come andare avanti. Però il mio stupore, a dire il vero, è dato dallo chef Daniele Simonetti, un tempo braccio destro di Barbieri in tante avventure, dal Cotidie al Fourghetti, e ora in pianta stabile a Bologna nella sua nuova cucina, il CaBo' in piazza dei Tribunali. Chi l'avrebbe mai detto che Daniele si sarebbe fermato sotto le Torri con tale convinzione?

             

Quindi CaBò è la nuova avventura di questo chef appena quarantenne che ha sempre resistito molto poco nella sua città, preferendo fare tante esperienze in viaggio. Ha cucinato sugli yacht, sull'Oriente Express, sulle navi da crociera, per famiglie upper class e ristoranti stellati, vacanzieri e sognatori. Ha governato cucine davvero estreme in fatto di portata, di quantità e ritmi da osservare, e adesso plana in questo nuovo ristorante che un tempo fu l'ultima avventura bolognese di Fadiga, con una leggerezza meravigliosa. E io capisco perché, quando apro la carta con 13 piatti tra antipasti, primi e secondi (più quattro del giorno) e quattro dolci, mi sembra di viaggiare. Avete presente quando state con gli occhi su una pagina ma con la testa siete altrove? Ecco, proprio così. Leggendo le proposte mi son venute in mente tante curiosità e per fortuna che dopo il pranzo con Bea, abbiamo avuto tempo di chiacchierare un po' con Daniele, che ci ha raccontato l'idea dietro al CaBo'. Non è sempre necessario capire il perché delle cose, ma in questo caso sì. Eravamo troppo affamate di risposte. E quindi ho scoperto che questo ristorante collega Bologna con Cagliari (ecco perché tanta Sardegna in carta) dove è nato il primo CaBo' per volere di un imprenditore bolognese che ama investire in cose speciali. Dalla sua, Daniele ha una certa frequentazione culinaria dell'Isola, conserva stretta la tradizione della sua terra bolognese e non resiste alle contaminazioni con tutto quello che ha provato in giro per il mondo abbracciando spezie e alchimie gastronomiche inaspettate. Il risultato è CaBo', tra carne, pesce e verdure, con la fregola ai frutti di mare, le ostriche, i totani scottati, la suprema di faraona, il salmone di fiordo brasato con maionese alla birra Ichnusa e tra i dolci quello che mi ha stregata, il Calamandino, ovvero il semifreddo di Calamansi filippino, pistacchio, perle di cioccolato bianco e vaniglia su infuso di te' affumicato che viene rilasciato in tavola da una piccola teiera. Come si usa nella geografia del mondo, per aiutare i viaggiatori a orientarsi, anche qui la segnaletica che riguarda i piatti, è sopraffina, coi simboli stilizzati, piccolo haiku grafici da guardare e riguardare.
22 giugno 2018 - La Repubblica


11 novembre 2017 - Il Resto del Carlino

22 luglio 2016 - QN Resto del Carlino    Il Tocco dello Chef  


giugno 2016 - Bologna Today

Apre Fourghetti (Giugno 2016) - Conto alla rovescia per l’attesissima apertura del nuovo ristorante del masterchef Bruno Barbieri a Bologna, che inaugurerà il prossimo mese al posto della Locanda dello Sterlino di via Murri. E’ “Fourghetti” il nome prescelto per il locale, che si propone di diventare simbolo della bolognesità, del cibo semplice ma genuino, dei prodotti made in Italy,  così come lo stesso chef pluristellato ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Il Resto del Calino, nella quale Barbieri ha aggiunto che il Fourgetti diventerà un marchio da esportare anche all’Estero perché “questa città ha bisogno di rilanciarsi nel mondo”. Al fianco della star tv ci sarà anche Daniele Simonetti, giovane chef che vanta già una lunga esperienza nel campo della ristorazione. Qualche tempo fa, inoltre, Barbieri aveva annunciato via social che per l’apertura del nuovo locale era iniziata la selezione del personale, l’annuncio di lavoro ha subito riscosso gran successo tra chi aspira a lavorare nel mondo dell’alta ristorazione. http://www.bolognatoday.it/cronaca/ristorante-barbieri-bologna-fourghetti-apertura.html
12 maggio 2016 - Quotidiano.net

Bologna, 12 maggio 2016 - Si chiamerà Fourghetti e aprirà a fine giugno in quella che era la Locanda dello Sterlino in via Murri. Non sarà solo il nuovo ristorante di Bruno Barbieri, ma anche un luogo che mira a diventare un punto di riferimento per i bolognesi. «Oggi i ristoranti devono essere pensati perché la gente possa frequentarli – spiega Barbieri – e noi vogliamo che al Fourghetti ci si possa fermare anche la sera alle undici sapendo di trovare uno chef pronto a preparare un piatto oppure in prima serata per un aperitivo da sorseggiare nel piccolo giardino all’inglese che abbiamo ricreato all’interno». Infatti se la locanda sarà valorizzata nelle sue caratteristiche esterne originali proprio per sottolinearne la bolognesità, all’interno gli ambienti si presteranno alle diverse funzioni. Il progetto dell’architetto Davide Fabio Colaci prevede che convivano spazi per le differenti situazioni, sempre pensate per mettere chi entra al Fourghetti a proprio agio. Non a caso il nome del locale sta per quattro spaghetti (fusione di ‘four’, ovvero quattro in inglese, e ‘spa-ghetti’) e richiama l’idea del «cucinarsi quattro spaghetti», piatto informale per antonomasia, alternativa ideale per rallegrare una serata. La cucina bolognese sarà uno dei punti di forza e per questo motivo Barbieri sarà affiancato dal petroniano Daniele Simonetti, fido compagno di altre avventure, giovane ed esperto chef che ha già girato i ristoranti di mezzo mondo. In cucina ci sarà anche la sfoglina Carla Cavina, altra figura simbolo dei locali stellati gestiti in precedenza da Barbieri. «Si mangerà bene come un tempo nelle nostre case...», sottolinea. E si berrà altrettanto bene: cantina ricca, ma abbordabile («non vogliamo si accumuli polvere sulle bottiglie...»), curata da Giacinto Rossetti con Barbieri sin dal Trigabolo di Argenta negli anni Ottanta. Un direttore artistico, Frank Capozza, si occuperà di cogliere gli spunti che arrivano dall’esterno. Per questo è iniziato il reclutamento di giovani che vogliano partecipare, non necessariamente legati al mondo dell’enogastronomia, ma persone creative e desiderose di mettersi alla prova. «Sarà anche una scuola, un’occasione per formare chi poi possa eventualmente lavorare nei Fourghetti che apriremo nel mondo»: attraverso i social si stanno raccogliendo candidature e adesioni. «Da ragazzo sarebbe stato il mio sogno – conclude Barbieri – poter partire da una situazione come questa e mi piace offrire ad altri questa opportunità. Arrivo con umiltà, consapevole anche che questa città ha bisogno di rilanciarsi nel mondo. Bologna lo merita perché ha un’anima, un carattere e i bolognesi sanno premiare chi lavora bene. È quello che noi vogliamo fare».
di UGO CENNAMO - QUOTIDIANO.NET
aprile 2016 - La Nazione

Buon compleanno Mercato di Mezzo (Aprile 2016) - Bologna, - Qualità degli alimenti e una nuova installazione della cucina italiana. Sono i punti vincenti del Mercato di mezzo che, a un anno dalla riapertura, ha fatto registrare numeri da record. Dallo scorso 11 aprile, infatti, sono stati circa 400mila i clienti serviti, tra cui moltissimistranieri, facendo registrare un fatturato di 3.7 milioni di euro. Un successo che non sembra arrestarsi, tanto che il giro d’affari di quest’anno toccherà i 5 milioni di euro. “Far rinascere il mercato di mezzo era una scommessa. Una scommessa che abbiamo vinto -dice Tiziana Primori, direttore sviluppo delle partecipate Coop Adriatica -. Il merito è soprattutto degli operatori che ci lavorano e della collaborazione tra pubblico e privato” Il Mercato di mezzo diventa anche occasione per rilanciare il nome di Bologna sul palcoscenico internazionale: “La nostra è la citta del made in Italy per la tradizione gastronomica, che però non ci viene riconosciuta nel mondo - spiega Matteo Lepore, assessore per la promozione della città e Turismo. Tramite il successo del Mercato di mezzo, vogliamo riprenderci quello che ci spetta”. La Nazione
19 novembre 2011 - La Repubblica


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